mercoledì 28 marzo 2012

Geometria con la mela

17 mesi + 13 giorni


In queste settimane di passaggio tra l'inverno e la primavera, sono un po' a corto di idee rispetto alla frutta: le mie amate fragole non sono ancora di stagione, dei kiwi e delle banane non ne posso davvero più!
In fondo al cassetto del frigorifero giace ancora un'arancia in ottimo stato che sta solo aspettando che il Papà di Cico ne faccia bottino per i suoi spuntini estemporanei di metà mattina.

Cico e io, in mancanza d'altro, ci siamo gettati sulle mele. La mela è forse il primo alimento solido che viene consigliato alle mamme come pre-svezzamento e che non ha mai suscitato in Cico grandi entusiasmi, a meno di non essere ben nascosta in qualche mousse o cremina. Qualche medico, per esempio, sostiene che la mela vada offerta per ultima, perché potrebbe causare intolleranze o acidità.
Sarà per questo motivo che il saggio Cico non ne voleva proprio sapere verso i 5 mesi?
Fu anche in seguito a questo rifiuto che cercai un percorso alternativo allo svezzamento classico.

In questi giorni, invece, ha scoperto che la consistenza, il profumo e il gusto delle mele gialle e rosse sono di suo completo gradimento. La fettina - calibrata su uno spessore intermedio - lo diverte molto e gli piace l'idea che, sporgendo sia al di sopra che al di sotto della sua mano ciccetta, possa dare un morso su e un morso giù.

Una piccola confessione riguarda me: sono del tutto inabile con i coltelli. Anni fa ho messo a punto una tecnica strepitosa per ovviare all'inconveniente, che consiste nel farsi sbucciare la mela da un/a altro/a, gentilmente accalappiato/a per l'occasione. L'unico difetto è che, come mamma, non è proprio il massimo dell'esempio educativo. Così ho brevettato la tecnica d'emergenza: sbucciare la mela con il pelapatate. La mela rimane liscia e non diventa una ex-sfera informe e bitorzoluta e lo strato di buccia non è così spesso da portarsi via tutte le migliori sostanze nutritive.

C'è anche un altro vantaggio: si può gongolare nell'essere stati capaci di sbucciare la mela senza interruzioni dall'alto verso il basso!
La lunga striscia colorata mi ha ricordato i tempi in cui mi dilettavo di origami modulare (non cominciate a sghignazzare, per favore) e mi è venuta in mente questa considerazione: la direzione della spirale cambia a metà strada dal senso orario al senso antiorario (viceversa se siete mancini, come nel mio caso).

Ecco, così:


Bello, vero?!?
In generale quando si sbuccia una mela si fa muovere il frutto, ma la mano resta nella stessa posizione. Analogamente, facendo aderire il palmo della mano alla parte superiore della mela, la mano assumerà una posizione convessa; se scivoliamo al di sotto della mela osserviamo che la posizione della mano è ora concava, cioè contraria a quella di partenza.

Se non avete capito niente, non vi resta che provare con una mela non farinosa come la Renetta, ma piuttosto soda come la Fuji. Meg Ryan ci riusciva perfettamente con una mela verde in...

... Insonnia d'amore di Nora Ephron, Usa 1993
E' una tipica commedia romantica degli anni Novanta, con quella patina di nostalgia verso un mondo fatto di piccole cose e di gesti semplici che, allora, sembrava inghiottito definitivamente dall'avvento della rampante società dell'informazione e della comunicazione. E' curioso come, già vent'anni fa, si ipotizzasse un innamoramento casuale, a distanza e senza alcun incontro di persona. Ultimo omaggio alla radio, prima dell'avvento delle chat-room. L'insonnia del titolo si adatta perfettamente a Cico.


venerdì 23 marzo 2012

Gradisce un Tanuki?

17 mesi + 7 giorni


- Signori Tanuki, signori Tanuki, non vi andrebbe di giocar?
- L'ora del pranzo stiamo facendo!
...


Non sono impazzita! Ho solo trascritto i primi due versi del jingle che apre il disegno animato

Pom Poko di Isao Takahata, Giappone 1994
Girato dall'amico di Hayao Miyazaki e co-fondatore, insieme a lui, dello Studio Ghibli...

- Ehhhhhhhhh?!?!?
- Ok, ok, calma!!

Se non sapete chi è Miyazaki, non preoccupatevi, perché, in realtà, lo sapete. Miyazaki è stato l'anima più geniale della Nippon Animation, vale a dire il più grande produttore di cartoni animati televisivi giapponesi che sono sbarcati in tutto il mondo. Da Heidi in giù, passando per Là sui monti con Annette, Anna dai capelli rossi e Lupin III. Poi si è messo in proprio, fondando lo Studio Ghibli che ha sfornato capolavori di matita in movimento da premio Oscar. Avremo modo di riparlarne.

Tornando a Pom Poko, questo film smentisce ancora una volta l'assunto secondo il quale l'animazione sia un genere per bambini. Questo è decisamente un prodotto per adulti, sia per i temi trattati, sia soprattutto per il livello di comprensione necessario (alto), sia per l'andamento della narrazione che è piuttosto lungo e ricco di rimandi culturali e sociali.

Il nuovo governo sta distruggendo una parte del bosco di Tama, vicino a Tokyo, per ingrandire un quartiere della città. A ciò si ribellano i Tanuki, cani procioni della mitologia giapponese, che abitano nascosti tra gli alberi. Apparentemente schivi e persino aggressivi, se non visti i Tanuki si possono trasformare in qualsiasi altro oggetto o persona e perfino diventare creduloni come degli orsacchiotti di pezza (stile Winnie the Pooh). Fiaba ecologica con venature malinconiche e immagini meravigliose.

Per stanare i Tanuki, gli esseri umani cantano la canzoncina del titolo che li fa cadere in trappola! In casa nostra è diventato un momento cult e adesso, per convincere Cico a fare qualsiasi cosa, il Papà e io attacchiamo con il ritornello: "Signori Tanuki, signori Tanuki, non vi andrebbe di (a seconda delle situazioni) mangiar/dormir/uscir/giocar?". Cico non ci risponde ancora: "L'ora del pranzo stiamo facendo!", ma ride a crepapelle. A dimostrazione che la vita del bambino piccolo è fondata su e si nutre di situazioni ritmiche.

Siccome Pom Poko mostra spesso i Tanuki che mangiano e siccome Cico ultimamente va matto per il riso, mi è venuta l'idea di cucinare degli involtini di verza con ripieno di risotto che fanno molto Giappone e permettono a Cico di mangiare il riso non granello per granello come fa lui di solito, ma in un bocconcino. E' stato un tale successo che, ogni volta che si parla di involtini, qui si dice:

- Potresti fare due Tanuki!
oppure
- Buoni questi Tanuki!

Insomma, lessico famigliare! Ma ora eccovi la ricetta, per l'ultima ventata di inverno prima di dirgli definitivamente arrivederci.


TANUKI DI VERZA E RISOTTO


Ingredienti:

- 1 bicchiere di riso
(so che è un approccio del tutto empirico, ma non ho mai usato la bilancia per misurare il riso: 1 bicchiere di riso equivale a due porzioni abbondanti)
- qualche cubetto di zucca
- 1/2 salsiccia
- 1/4 di cipolla
- brodo vegetale
- olio e.v.o.
- vino bianco o rosso per il riso
- tanto parmigiano grattuggiato
- qualche fiocchetto di burro
- 8 foglie di verza, alias cavolo cappuccio
- una cucchiaiata di pangrattato


Procedimento:

- Staccate 8 foglie di verza dal cespo senza romperle e con un coltellino riducete la venatura centrale. Se siete alle prime armi come cuochi, preparate qualche foglia in più per non trovarvi senza materia prima in caso di rottura accidentale.

- Vi consiglio caldamente di aprire un deodorante da cucina o, in alternativa, la finestra. Le verze hanno un sapore delicatissimo, ma emanano un odore forte mentre cuocciono.

- In una pentola capiente fate bollire abbondante acqua salata, dove adagerete a una a una le foglie di verza e, orologio alla mano, ve le lascerete per 2 minuti. Scolatele con una paletta forata e appoggiatele una sull'altra su un piatto.

- Adesso preparate il risotto. In una pentola versate un filo di olio e fate appassire la cipolla tagliata finemente. Aggiungete i cubetti di zucca crudi o anche lessati (ne bastano una decina se piccoli, 6 o 7 se grossi) e la salsiccia tagliata a pezzetti e privata della pelle.

- Versate il bicchiere di riso e lasciatelo dorare, poi sfumate con un dito di vino. Bagnate lentamente con il brodo caldo (meglio ancora se bollente), lasciandolo assorbire dal riso prima di aggiungerne altro e mescolando di tanto in tanto. Proseguite fino a cottura ultimata (dipende dal tipo di riso). Spegnete il fuoco e aggiungete un pezzettino di burro e un bel po' di parmigiano. Rimescolate bene.

- E' il momento di confezionare i Tanuki. Prendete una foglia di verza e mettete al centro una cucchiaiata di risotto. Ripiegate i quattro lembi sul risotto: prima i due dove passa la nervatura centrale della foglia, poi gli altri due. Procedete così fino a esaurire il risotto.

- In una pirofila leggermente unta di olio, versate un mestolino di brodo vegetale avanzato. Adagiate gli involtini e cospargeteli con una cucchiaiata di parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Infornate a 200°C per 15 minuti e terminate la cottura con 5 minuti di grill.

- Aspettate una decina di minuti prima di servirli. Sono ancora più buoni il giorno dopo. Purtroppo nella foto sembrano verdure informi - merito dell'appiattimento - ma sono ben cinque Tanuki separati l'uno dall'altro.



lunedì 19 marzo 2012

I 10 piaceri dell'anima

17 mesi + 4 giorni

Sono stata sfidata da Alessandra di Quello che mi manca a elencare i 10 piaceri dell'anima.
Mi sono fatta ispirare dal decalogo presente nel bel libro (a detta di molti, introvabile) del pediatra spagnolo Carlos Gonzalez: Bésame mucho (Coleman editore) che ho ricevuto in dono la settimana scorsa. E' una lettura che mi ha dato forze fresche per stare con Cico. Raramente accade con i libri sui bambini.
Eccovi dunque la mia personalissima cover: a sinistra c'è il Gonzalez-pensiero, dopo i due punti trovate la mia rivisitazione in tema di cinema e autosvezzamento!

  1. Tuo figlio è una brava persona: ha il diritto di avere posate di metallo, piatti di ceramica, bicchieri di vetro e film di ottima qualità.
  2. Tuo figlio è disinteressato: cucina con passione quello che piace alla tua famiglia, anche a lui piaceranno le stesse cose.
  3. Tuo figlio è generoso: accetta i pezzetti di cibo che ti offre con le manine appiccicose e le custodie dei dvd che toglie a una a una dallo scaffale.
  4. Tuo figlio è equanime: mantiene, cioè, invariato il suo umore, ma si spaventa molto per i suoni e i rumori forti. Attenzione alle colonne sonore dei film che vedete!
  5. Tuo figlio sa perdonare: sa perdonare il latte che scotta, la minestra troppo calda e i tentativi maldestri di indurlo a mangiare con l'inganno. Impara da lui: evita di negare la tv, il cinema o un film in dvd per punizione, perché il tempo della censura culturale deve finire.
  6. Tuo figlio è coraggioso: ha il diritto alla cipolla nel risotto e alla cannella nella torta, offrigli anche l'esperienza dei sapori forti. Non abusare, però, del suo coraggio al cinema!
  7. Tuo figlio è diplomatico: sa evitare con abilità il pesce e la carne, alimenti di cui ha bisogno solo in minime quantità. Vedrai che festa a una fetta di pane o alla coppetta di gelato!
  8. Tuo figlio è sincero: mangia solo quando ha fame e te lo "dice"; se non mangia, guardatevi un bel film abbracciati sul divano.
  9. Tuo figlio è socievole: ha il diritto di mangiare a tavola con la mamma e il papà. E se voi guardate un dvd, vorrà stare lì con voi.
  10. Tuo figlio è comprensivo: se la cena tarda e se ti piace proprio tanto quel thriller in tv, lui saprà aspettare... se c'è uno stuzzichino spezzafame!

giovedì 15 marzo 2012

Di consigli, sillogismi e passatelli in brodo

17 mesi

ANTEFATTO

Avete figli inappetenti? Provate così:
ho comperato i passatelli freschi in onore della Nonna di Cico che li faceva a mano in casa per il Papà di Cico. Li ho cotti in poco brodo, di cui scolo via l'eccesso. Li servo con tantissimo parmigiano in una piccola ciotolina di ceramica.
Cico li divora e chiede il bis e il tris. Poi solleva la ciotolina di ceramica senza manici e beve il brodo da solo. La ciotolina torna sana e salva sulla tovaglia.


***
:-D



Se qualche post fa avevo scritto che la neve ha effetti nefasti sulla gente, anche la vigilia della primavera non scherza!

Durante una cena tra amici alla quale partecipava anche Cico che - come potete leggere là in alto - oggi compie 17 mesi, cioè, alimentarmente parlando, è un adulto fatto, la padrona di casa mi chiede che cosa può portare in tavola per dare da bere a Cico, che, stanco della serata, reclamava il suo dessert di latte caldo.

Io, senza la minima esitazione, dico:
"Una tazza, grazie".

Lei, un po' allaramata:
"Ma di plastica non ne ho abbastanza, ci sono solo quelle dei bambini [7 e 9 anni, n.d.b]".

La rassicuro con un sorriso:
"Per Cico va benissimo la tazza di porcellana".

Di nuovo lei, poco convinta:
"Ma non ha il beccuccio".

Io:
"Non preoccuparti, di solito fa da solo e non la rompe, però stasera gliela reggo io così non c'è il rischio che cada".

Finalmente arriva la tazza. Cico tracanna il suo latte: non sgocciola da nessuna parte e la tazza torna integra sulla tovaglia.

Gli altri bambini, da buoni osservatori come sono tutti i bambini, levano un coretto di proteste:
"Anche noi, anche noi!!! Domani mattina vogliamo le tazze VERE!!".

Sottolineo l'uso significativo dell'aggettivo "vero".

La madre, evidentemente scocciata da tanta iniziativa, mi guarda con un misto di odio e soavità:
"Posso darti un consiglio? E' ora che Cico faccia da solo. Riempigli il biberon di latte, così se lo gestisce in autonomia".

Interviene - udite, udite - il Papà di Cico.
In questi momenti lo amo più che mai!

Dice, buttandola sul ridere:
"Ma dai! Non vedi che ormai Cico è pronto per il militare? A parte che il biberon non l'ha mai voluto, non è un po' tardi per cominciare adesso? E poi il forellino della tettarella è troppo piccolo e Cico vuole che il latte gli riempia lo stomaco il più velocemente possibile".

E lei, ostinata:
"Ma voi glielo allargate! Noi, a Dorotea, avevamo tagliato via la parte superiore della tettarella con le forbici e glielo davamo così, come un bicchiere".


?!?!?!?
:-#   :-@



Stamattina abbiamo vinto!

Di solito non vinciamo mai niente, ma oggi è davvero il nostro giorno fortunato: siamo stati sorteggiati per compilare il questionario approfondito dell'Istat che segue quello generico che tutti abbiamo ricevuto lo scorso autunno.

Alcuni Italiani Anonimi (AIAh!) rispondono a domande tipo:

"Nel complesso ritiene che la sua vita sia:

a. molto soddisfacente
b. soddisfacente
c. poco soddisfacente
d. insoddisfacente".

Bisogna anche indicare a quale grande area di lavoro corrisponde quello che facciamo noi.
Cico è esonerato dal rispondere a questo quesito, il Papà di Cico ha trovato il suo settore e io penso:

"Dunque, a occhio e croce, comunicazione va bene".

Cerco la riga e leggo:

area 7: trasporti, magazzinaggio, comunicazione.

Aristotele, se ci sei batti un colpo!

?!?!?!?
:-# :-@



martedì 6 marzo 2012

Cico e la sua Mamma premiano i loro liebster blogger

16 mesi e mezzo + una manciata di giorni



La simpatica, frizzante e sempre ironica Miss Suisse - oltre a essere una delle mie numerose cugine - mi ha conferito nel fine settimana un premio per blogger che mi fa sentire bene.
L'aria europea che si respira nel titolo del banner Liebster Blog mi fa dire che Cico, a tavola!! allarga i propri orizzonti linguistici e culturali, cosa che è sempre utile e piacevolissima.
Mentre la ringrazio vi presento Miss Suisse: una ragazza, insegnante, artista e mamma che racconta che cosa si prova a espatriare con la propria metà, per poi ritrovarsi a crescere Leopard e Bis, i suoi bambini, in un paese dietro l'angolo ma lontano da noi per mentalità e abitudini. Per smentire il fatto che non è tutto... cioccolato quello che luccica! Spero che Cico, a tavola!! contribuisca a portare un po' di buona cucina e buon cinema anche nella terra del vil danaro.


Adesso tocca a me distribuire il premio e segnalarvi i miei cinque vincitori:


1. Ad Alessandra di Quello che mi manca, per non smentire la buona logica del clientelarismo famigliare. Al di là di questo, è un blog che si è fatto da solo, senza pubblicità, pieno di ironia, di splendide foto e di belle citazioni. E, cosa fondamentale per una blogger, scritto in un italiano sempre creativo e mai banale.


2. A Barbara Cantini di Un po' qui, un po' lì, illustratrice di talento che dona alle fiabe più famose un tocco davvero magico. Il blog regala dettagli coloratissimi e sognanti delle sue tavole più belle.


3. A Philippe Marga di Ma petite collection d'ouvrages de Voitech Kubasta per la generosità nel farci conoscere dei meravigliosi libri illustrati, da mangiare in un solo boccone. Il premio l'ha assegnato d'ufficio Cico che voleva sfogliarli tutti e cercava di sgraffignare lo schermo...


4. A Margherita del nascente Fate la mamma, che ci offre un punto di vista più consapevole e attento al nostro modo di essere genitori, spiegando le modalità della tecnica corporea dell'holding. Un modo di sicuro successo per recuperare la relazione con i bambini quando sembra sfuggirci la presa.

5. Infine a Daniele di buone nuove dal Brasile che incoraggio di tutto cuore per la emozionante avventura che sta vivendo e che fotografa per noi! Gli orizzonti si allargano e si allargano...


Adesso tocca a voi!!

Le regole da seguire sono le seguenti:
  1. dire da chi si è ricevuto il premio inserendo il link;
  2. passare il premio ad altri 5 blog con meno di 200 followers;
  3. avvisare le 5 blogger a cui lo abbiamo assegnato;
  4. prelevare il banner e postarlo sul proprio blog.

giovedì 1 marzo 2012

Cico bisestile

16 mesi e mezzo

In molti mi chiedono di vedere la faccia di Cico. Ho deciso di accontentarli.
Et voilà!

"Siete voi puuupazzi da legare!!!"


Ecco il mio Leprotto Bisestile: sguardo allucinato con strabismo intenzionale, dentoni, sorrisetto pestilenziale, grandi orecchie e... risate a crepapelle!
Bastian contrario che più contrario non si può!

Sabato scorso si è beccato un bel febbrone con annesso raffreddore e così - come da prassi - sono quattro notti nette che qui non si dorme neanche quel poco necessario alla vegetazione umana. Come se non bastasse, da qualche tempo a questa parte, i risvegli sono caratterizzati da urla agghiaccianti reiterate e continuative (la scorsa notte ha pianto per un'ora senza MAI smettere) e scosse convulse: difficilissimo anche solo tenerlo in braccio; e di fatti ha dato una testata nel muro del corridoio di cui non si è neanche accorto.
La nostra reputazione condominiale già minacciata e i nostri timpani ormai perforati sono in serio pericolo.

Mentre il Papà di Cico, indomito, dà un senso alle notti perse lavorando in piena oscurità, la Mamma di Cico cerca di consolarsi - di giorno - con qualche piattino prelibato.
Di solito influenza fa rima con inappetenza o, almeno, così ricordo di me stessa.
Ma forse perché ci ha sentiti pronunciare verso le 4 del mattino le inquietanti parole "crocifisso", "esorcismo", "spirito immondo", temendo di essere sottoposto a un qualche rituale improvvisato, ha fatto in modo di aumentare l'appetito in maniera vorticosa. Tanto più gli sale la febbre e ha il naso chiuso, quanto più il nostro Leprotto Bisestile mangia di gusto.

Esempi di menù degli ultimi due giorni spazzolati fino all'ultima briciola:

Mezzogiorno di martedì 28 febbraio
- girandola di mela e kiwi
- trofie al pesto
- triglie in pastella con contorno di carciofi
- latte

Sera di martedì 28 febbraio
- margherita di banana
- conchigliette in brodo
- seppioline al forno con patate arrosto
- latte

Mezzogiorno di oggi
- faccina di spicchi di arancia e mela
- gnocchi al pomodoro fatti-in-casa dalla nonna
- bastoncini di patate e carote
- latte

Sera di oggi
- girotondo di mela, banana e uvetta sultanina
- roast-beef alle erbe
- umido di cipolla, coste e patate
- latte

Infine, dato che Cico aggiunge obiettivi a obiettivi, vuole a tutti i costi provare a bere da solo e a usare la forchetta. Si è impegnato a tal punto che perfino la pignolissima pediatra si è trovata costretta a promuoverlo per il suo repentino quanto inatteso aumento di peso.
Fa sempre di testa sua come, ovviamente, in...

... Alice nel paese delle meraviglie di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske, Usa 1951
Questo cartoon merita che io spenda due parole in sua difesa. Agli adulti, di solito, non piace. I motivi che vengono addotti sono soprattutto due:
- l'assoluta mancanza di un qualunque senso logico in una storia per la maggior parte fatta di gag e battute strampalate.
- la stupidità della protagonista, incapace di trattenere fontane di lacrime.

E' un film da rivalutare, invece. Innanzitutto perché i bambini, dai 6 anni circa, lo adorano. Forse perché quello che vi viene ritratto è il loro mondo: stralunato, onirico, colorato, creativo. I genitori o chiunque abbia a che fare con i bambini, per lavoro o per diletto, riconoscerà che i caratteri bizzarri e i dialoghi buffamente umoristici del Cappellaio Matto, del succitato Leprotto Bisestile e di tutti gli altri sono variazioni del modo di fare imprevedibile, giocherellone e impetuoso tipici del cucciolo d'uomo.
La bionda Alice, ingenua e poi sempre più coinvolta, non potrebbe, allora, essere come una neo-mamma che si addentra - con sorpresa e meraviglia - nel mondo incantato dell'infanzia?
E' un'interpretazione del tutto personale, ma mi è venuta in mente "rileggendo" il film alla luce di Cico. Si sprecano invece - come forse saprete - i rifacimenti in chiave erotica-psicoanalitica.

Vi lascio, per oggi, con l'amletica domanda del Leprotto Bisestile:
Perché i tramonti son pupazzi da legare?

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...